DOTT.SSA VIVIANA COZZI PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
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RIFLESSIONI SULLA COPPIA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

​INTERDIPENDENZA DI COPPIA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
​ (Arthur Schopenhauer)
La nostra cultura tende ad enfatizzare l’indipendenza e l’autonomia, ma un elemento fondamentale per una buona relazione di coppia è l’interdipendenza cioè la capacità insieme in cui i partner possono vivere in stati di separatezza pur riconoscendo il bisogno di intimità necessario per il perdurare della relazione.
 
L’obiettivo è riuscire a vivere un legame con l’altro mantenendo i propri spazi e la capacità di contare su stessi e sulle proprie risorse. 
Un buon grado di autostima permette di impegnarsi in una relazione dove si possa dare e avere in ugual misura, dove la coppia è in equilibrio.
 
Se mantenere questi equilibri non è facile perché richiede pazienza, costanza ed impegno, può diventare ancora più complesso e difficoltoso da gestire se le nostre vite vengono sconvolte da un evento così impattante come l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questi giorni legata al Coronavirus.
 
Ci troviamo in una condizione di stravolgimento di abitudini quotidiane legate all’aspetto sociale e lavorativo, che si configura come una “messa alla prova” della tenuta della coppia che può risolversi con la messa a fuoco di difficoltà e incomprensioni o con la scoperta di nuove risorse comuni. 
 
Se consideriamo che le sensazioni associate ad una buona relazione di coppia interdipendente sono senso di libertà, sicurezza, stabilità, sostegno e condivisione è facile intuire come il fenomeno dell’isolamento forzato riguarda sia chi è vicino sia chi è lontano, seppur in modalità differenti. 
 
I partner che non hanno ancora avviato una convivenza o vivono in città diverse, si trovano nella condizione di allontanamento forzato che comporta la fatica di non poter godere del piacere del contatto fisico o di incontro. 
Sono quindi chiamati a trovare e sperimentare nuove strategie per coltivare un sentimento di vicinanza basato sulla capacità di tenere dentro di sé la relazione con l’altro anche quando non è fisicamente presente.
 
Le coppie che abitano sotto lo stesso tetto, si trovano nella condizione di convivenza forzata che comporta la fatica di trovare spazi di individualità dovendo stare insieme tutto il giorno in spazi ridotti.
Sono quindi chiamati a trovare e sperimentare nuove strategie per mantenere un sentimento di equilibrio tra libertà e dipendenza basato su una nuova negoziazione dei loro bisogni individuali e di coppia, in un contesto di spazio e tempo “artefatto”.
 
In qualunque scenario la coppia si riconosce è importante tenere a mente che qualsiasi momento di vita negativo può essere vissuto come occasione trasformativa tesa al miglioramento del livello di interdipendenza attivando capacità e risorse di cui prima non vi era conoscenza e consapevolezza. 
LA CONVIVENZA FORZATA DELLA COPPIA 
State insieme ma non troppo vicini:
poiché le colonne del tempio sono distanziate,
​e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
​(Kahlil Gibran)
Molte coppie abituate a “incontrarsi tra le mura domestiche” per poche ore quando si rientra dal lavoro, ora si trovano nella condizione di convivenza forzata caratterizzata dal condividere moltissimo tempo insieme. 
 
Ciò che viene chiesto alla coppia è di rispondere dal suo interno anche a bisogni che prima venivano soddisfatti all'esterno nella sfera lavorativa o sociale.

Occorre sperimentarsi e trovare nuove strategie per dare riscontro ai nuovi bisogni emersi e per mantenere un sentimento di equilibrio tra libertà e dipendenza basato su una nuova negoziazione dei loro bisogni individuali e di coppia, in un contesto di spazio e tempo “artefatto”.
 
Se per alcune coppie ritrovare il tempo per condividere piccole passioni comuni può essere un aspetto positivo e romantico, la convivenza forzata può far emergere e in questo particolare momento di stress vecchi rancori o conflitti accantonanti e non affrontati, rendendo ancora più faticoso superare questo momento di “messa alla prova”.
 
Ma quali strategie si possono mettere in atto per rendere questo momento un’occasione trasformativa tesa al miglioramento? 


  • Ridefinire gli spazi individuali e trovare momenti per sé:  importante individuare degli spazi e dei momenti da destinare alla propria individualità. Per coltivar piccole passioni o scoprirne di nuove che potranno risultare risorse anche per i momenti futuri. 
  • Evitare il controllo lasciando spazi di libertà reciproci senza agire modalità di invischianti sulle scelte attuate dall’altro.
  • Gestione dei doveri e ridefinizione di compiti e delle nuove necessità, attivando risorse di collaborazione e ripartizione delle responsabili 
  • Mantenere una progettualità condivisa anche in questa condizione di stallo, attraverso la pianificazione di attività attuabili a breve termine e concretizzabili tra le mura domestiche, senza trascurare progetti più a lungo termine, che aiutano a sviluppare la capacità di tollerare un tempo diverso tra pensiero e azione e  conservare la percezione di futuro della coppia
  • Diversificare gli argomenti di confronto e mantenere un ponte con il mondo esterno: non focalizzare i discorsi solo sull’emergenza sanitaria, individuare vari argomenti di confronto, mantenendo anche un legame con la propria vita sociale, lavorativa e interpersonale
  • Darsi uno "stop": nei momenti di maggiore tensione, amplificati dalla condizione di isolamento forzato, alcune nostre usuali strategie di “decompressione” possono risultare inaccessibili. Per evitare l’escalation del conflitto possiamo allenarci a “darci uno stop”, fermandoci e provando a ricentrare la nostra attenzione su di sé e sulla coppia, verbalizzando come ci sentiamo o svolgendo una attività per noi benefica.
  • Riconoscere e rispettare modi diversi di gestire l’ansia del momento:  c’è chi cerca di evitarla  e chi ha invece bisogno di manifestarla ed esprimerla maggiormente… Tra partner può quindi succedere di non sentirsi capiti oppure di “contagiarsi emotivamente” aumentando il livello di stress. Cosa si può fare? Esplicitare i propri bisogni, capire come si sente l’altro attivando una modalità di ascolto più attivo 
  • Coltivare l’intimità e recuperare o scoprire la capacità di giocare trovando momenti in cui prendersi cura della coppia, risvegliando desideri e passioni spesso date per scontate nella frenesia della vita quotidiana 
LA DISTANZA FORZATA DELLA COPPIA ​
La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti per l’occhio,
li ingrandisce per il pensiero.
​(Arthur Schopenhauer) 
Molte coppie che già dovevano affrontare un “amore a distanza”, ora si trovano a sperimentare una lontananza forzata e amplificata.
Che si tratti di pochi o di molti chilometri, ciò che avviene è una vera e propria separazione tra i partner, che può essere vissuta con maggiore o minore impatto emotivo in termini di ansia o tristezza, ma comporta inevitabilmente un disadattamento e la necessità di trovare una nuova organizzazione. 

Se per alcune coppie più allenate all’interdipendenza può essere più facile adattarsi alla nuova condizione, per altre la lontananza forzata può costituire un vero e proprio elemento di crisi, ad esempio se si tratta di una relazione ancora poco strutturata o caratterizzata da forte dipendenza reciproca. Qualsiasi sia la circostanza, la distanza forzata comporta una “messa alla prova” per la coppia. 

Ma quali strategie si possono mettere in atto per rendere questo momento un’occasione trasformativa tesa al miglioramento? ​


  • Sperimentare il sentimento di mancanza dell’altro e poterlo comunicare: sentire che l'altro ci manca, tocca corde ed emozioni profonde che a volte diamo per scontate. Possiamo usare questa lontananza come occasione per imparare a comunicare questo sentimento e conservarlo in noi per quando ci riabbracceremo con l'altro.
  • Porre attenzione alla comunicazione: cosa diciamo all’altro e come lo diciamo ha un impatto amplificato quando si è lontani perché la parola diventa il principale canale di contatto ed interazione laddove manca il contatto fisico e tutto avviene tramite telefono, video... 
  • Condividere interessi e costruire momenti di interazione a distanza: darsi un appuntamento a distanza, cenare insieme virtualmente, vedere stesso film nello stesso momento e commentarlo insieme, ascoltare la stessa musica... in modo da sentirsi più vicini e nutrire la complicità 
  • Corteggiare il partner: mantenere gesti di attenzione verso l'altro, anche con piccole attenzioni o sorprese: un bigliettino d'amore virtuale, un piccolo regalo, dedicare una canzone o una poesia... per riscoprire gesti magari dati per scontati nella frenesia della quotidianità 
  • Allenarsi all'autonomia per rafforzare l'interdipendenza: percepire o scoprire la capacità di stare separati nella coppia senza che ciò significhi perdere l'altro o il suo amore. Acquisire questa consapevolezza è importante soprattutto in quelle coppie che nella quotidianità non si prendono cura anche dell'autonomia e dell'individualità all’interno del legame. 
  • Percezione dei punti di forza: la distanza e il sentire che l'altro ci manca, può far posare il nostro sguardo più sulle qualità del partner e sulle risorse della coppia, che sui difetti e gli aspetti critici. Conserviamo memoria di questo, quando finirà l'isolamento e riprenderà l'interazione di coppia.
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